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SINAGRA - STORIA E DESCRIZIONE DELLA CITTA' |
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Sinagra (originariamente Sinagria) sorge in una
fertilissima vallata, coltivata a ulivi, nocciole e agrumi, della catena dei
Nebrodi, fra Raccuja e Ficarra, lungo la rotabile per Ucria. per le sue
rare bellezze storiche e naturalistiche è denominata “ La Perla dei Nebrodi”.
La parola Sinagra deriva dal termine Sinus Crio cioè insenatura. Dista a
circa 10 minuti di macchina dalle cittadine di Capo D’Orlando e Brolo con le
quali è collegata da una strada a scorrimento veloce. La grande e ospitale
villa comunale che costeggia il fiume con il parco giochi annesso, la
piscina comunale, fruibile tutto l’anno, le strutture sportive, il Parco
sub-urbano “Merendino”, sono tutti luoghi di ritrovo, di relax e di
divertimento per bambini, giovani e anziani. La forte presenza di noccioleti e di oliveti, chiude da ogni parte il paese, in un gioco di verde e di grigio. Il paese, che è situato a 352 metri sul livello del mare, presenta, nel suo centro storico, angoli e viuzze particolari che sono i segni della sua radice storico.
Particolare la via "Roma", con la suggestiva
cornice degli oleandri, che contrastano con l'austerità dei vecchi palazzi,
riposanti in una ricca flora di orti ben coltivati. Nella parte bassa, il
paese è attraversato dalla via "Vittorio Veneto", con le sue case alte, qua
e la segnate da bar e da negozi. Il centro di Sinagra è rappresentato dalla
piazza "San Teodoro", col suo nuovo Palazzo Comunale e con la sua chiesa
dell'Addolorata del 1910. Sinagra possiede un piccolo Castello, di cui fanno menzione alcuni storici antichi. L'edificio, che a distanza di secoli, conserva ancora la Torre con orologio, buona parte delle mura perimetrali e parte di un cortile, fu abitato da varie famiglie (i Branciforti Lanza, gli Afflitti, i Ventimiglia, gli Ioppolo, i Sandoval). L'ultima abitante fu Marianna Ioppolo, sposa al duca di Misterbianco. Cessato il periodo feudale, il Maniero resto' possesso degli eredi Ioppolo, e nel tardo 1800 Don Antonio Ioppolo, che fu sindaco di Sinagra, lo vendette ai Franchina, i quali con atto sono i proprietari. Solo agli inizi degli anni '80 il Castello ritornerà di nuovo al Comune. Vuole la tradizione che intorno al 500 d. C., presso il vallone d'Orecchio, sia venuto a vivere da eremita, in una grotta, quel San Leone Vescovo, che Sinagra ha scelto come suo Protettore. Sinagra vanta lo scrittore Beniamino Ioppolo, nato nel 1906 a Patti da padre sinagrese. Trascorse la sua infanzia a Sinagra, studiò a Firenze, fu partigiano, e patì il confino. Lasciò parecchie opere, a testimonianza della sua feconda attività di scrittore, le principali delle quali sono: "La Giostra di Michele Civa" (romanzo), "La doppia storia" (romanzo), "Il carabiniere" (opera teatrale), "L'acqua". Fra gli altri lavori di Ioppolo, segnaliamo "Una visita" e "La Provvidenza". Beniamino Ioppolo morì a Parigi il 02 Ottobre 1963. Nella parte alta del paese vi è la chiesa Madre, dedicata a San Michele Arcangelo. Tale monumento fu iniziato nel 1840, ed ultimato nel 1882, per volontà dell'Arciprete del tempo Ioppolo. Nell'interno, oltre alla statua in legno di San Leone Vescovo, maestoso nelle sue vesti pontificali, notiamo: un bel trittico in marmo del Gagini, raffigurante gli Apostoli in bassorilievo, la Madonna della Catena, San Giovanni Evangelista, e San Michele Arcangelo; la statua in marmo della Madonna del Parto, di scuola gaginesca, sulla cui base, artisticamente istoriana è rappresentata la Natività. Molte più antiche e interessanti sono le chiese del SS. Crocifisso e di Sant'Antonio. La chiesa del SS. Crocifisso è un raro esempio di tempio a due navate con colonne e arcate in pietra lavorata, probabilmente del 1500. Vi si trovano una statua in marmo di Santa Caterina di scuola gaginesca, e un Crocifisso ligneo forse del 1400, custodito in un armadio a cassettone. Sugli sportelli anteriori vi sono sei dipinti sulla Passione di Gesù e aprendolo, appaiono altri due dipinti (Giovanni e l'Addolorata). Sul baldacchino sovrapposto è dipinto Dio Padre e sei Angeli. C'è anche un quadro del 1600 raffigurante la Madonna e le anime del Purgatorio. La chiesa di Sant'Antonio, a ridosso del castello, è del 1500 - 1600. Essa è piccola, con gli angoli esterni in pietra lavorata. Il tempio è stato restaurato nel 1983. Nel 1982, per volontà della Civica Amministrazione, Sinagra è stata dotata del monumento ai Caduti, un'imponente opera marmorea, realizzata dallo scultore Giovanni Torres e raffigurante due colombe che svettano dai bracci di un vomere, simbolo della libertà e del lavoro. Da visitare la Chiesa del Crocefisso, la Pietra di S. Leone, Grotta del Beato Diego, il Viale dei Cigni, il Ponte di Cigni, Parco Merendino (Tratto dal sito valdemone.it e comunedisinagra.it) |
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EVENTI ANNUALI | MANIFESTAZIONI ESTIVE | ||
a) Festa patronale di S. Leone (sera di Pasqua; 8 maggio; 4 novembre); b) Estate Sinagrese (luglio-agosto); c) Sagra delle anguille (13 agosto). d) Il Pendolone (1 Agosto) |
ESTATE 2007 | ||
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